Seconda Repubblica al capolinea? Forse non è così/Se Berlusconi perderà in realtà sarà stato battuto da chi odora di muffa Una spallata che servirebbe a poco Non concordo affatto con le analisi di quanti danno per spacciato Berlusconi, i cedimenti progressivi della cosiddetta Seconda Repubblica e dei suoi partiti architrave: PDL e PD sono sotto gli occhi di tutti. Berlusconi, in sedici anni, non ha governato peggio degli altri, ma ha tradito, almeno in parte, le speranze che in abbondanza aveva suscitato in moltissimi italiani. Era affascinante l’idea di riforme veramente liberali, l’idea di uno stato leggero e non opprimente, il calo delle imposte come volano del rilancio economico, la semplificazione legislativa per cui "tutto ciò che non è espressamente vietato deve essere ritenuto lecito", e non soggetto ad autorizzazioni di sorta. Ma l’idea che si tende a dare oggi di un Berlusconi solo, in fuga, cupo e remissivo, sul punto di arrendersi o rassegnato alla sconfitta, trova fondamento solo nei desideri di chi la propaga. In realtà non sono poche le circostanze che giocano ancora a suo favore. In primo luogo, una cosa è il palazzo, un’altra il paese. Le scissioni, gli attacchi dei giornali, le manovre che a volte lo hanno messo in minoranza, sono state delimitate, per ora, al circuito politico, economico, mediatico, giudiziario, etc… Per deputati, senatori, lobbisti, banchieri e imprenditori lasciare un campo e passare ad un altro è assai semplice. Ma per la gente comune non e cosi facile. Chi è deluso da Berlusconi, non per questo si sente attratto da Fini o Casini. Il PD è in crisi nera, e passare a Vendola o Di Pietro, per un elettore di centrodestra sarebbe un triplo salto mortale. Secondo: Berlusconi ha la maggioranza al Senato. E’ un punto d’appoggio non indifferente. Dopo un anno e più di scivoloni di ogni tipo del premier, i suoi avversari, tutti insieme, non si sa se hanno la forza di mandarlo a casa. Di sicuro non hanno la forza per sostituirlo. In conclusione ritengo che burattinai e burattini della spallata a Berlusconi potrebbero farcela a metà: senza dare vita ad una nuova efficace maggioranza di governo. Berlusconi in ogni caso manterrà una forza capace di condizionare il Parlamento e il governo, perché i suoi avversari non hanno grande appeal, non rappresentano niente di nuovo. Negli ultimi sedici anni, Berlusconi è stato al governo per otto assieme a Fini e sei assieme a Casini. Il PD ha governato per sette anni e sostenuto per un anno il governo Dini. E oggi sembra ai margini della partita perché i suoi possibili alleati, Vendola e Di Pietro, sono pesi morti, non un aiuto per andare al governo. I corresponsabili dello sfascio giocano ai quattro cantoni, ma sono ancora tutti lì. Se perderà il "vecchio" Berlusconi, sarà battuto da chi odora di muffa. E il paese non potrà andare lontano. Aldo Pagano, coordinatore regionale PRI Veneto, componente la Direzione Nazionale |